Prevenire fenomeni criminali attraverso lo studio dei reati con un approccio interdisciplinare che consente di prevedere dove e quando i reati verranno commessi, e che offre alle pubbliche amministrazioni suggerimenti utili per mettere in campo politiche urbane non repressive. Si può sintetizzare così l'obiettivo del protocollo di intesa siglato a Bari tra la Regione Puglia, l'Università di Trento e la sua start up Intellegit.A firmare l'intesa, per cui la Puglia è la prima pubblica amministrazione dopo quella trentina ad adottare questo approccio innovativo nel contrasto alla criminalità, sono stati il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il rettore dell'Università di Trento, Paolo Collini, e l'amministratore delegato di Intellegit, Giorgio Casoni, la cui azienda si occuperà fra l'altro della realizzazione di banche dati e dello sviluppo del software.Per Emiliano si tratta di "un protocollo d'intesa che consentirà all'Università e alla Regione Puglia di studiare i dati del crimine della regione in modo da avere elementi predittivi sulla commissione dei reati in futuro. Si tratta di statistica, di meccanismi attraverso i quali studiando la reiterazione dei reati in determinate condizioni, in determinati luoghi e in determinati orari, è più facile dare suggerimenti alle forze dell'ordine su come collocarsi sul territorio".