
Quando sembra che le speranze vengano meno in una società “social” dipendente, ti ritrovi ad assistere ad un vero e proprio spettacolo in pellicola. “The Greatest Showman” narra le vicende di un uomo che ha sempre creduto nella forza dei sogni fin da quando era piccolo, nonostante avesse umilissime origini e non potesse nemmeno permettersi un tozzo di pane. Ma l’intraprendenza, la determinazione e la voglia di credere sempre nella magia di un qualcosa che va oltre l’algida razionalità alla fine lo ripagano e Phyneas Taylor Barnum, questo il nome del protagonista, diventa uno dei più importanti imprenditori e circensi dell’ottocento.
Hugh Jackman interpreta divinamente il ruolo di Barnum, recitando, cantando e danzando come solo un attore di Broadway sa fare e mentre fa tutto questo i suoi occhi brillano e ti si riaccende una forza dentro che credevi sopita a causa della frenesia dell’epoca in cui viviamo e quando apprendi che quest’uomo interpretato da Jackman è esistito davvero, allora comprendi che forse al mondo c’è ancora posto per i sognatori incalliti che non devono mai smettere di crederci, anche in un’epoca come quella che attualmente viviamo, perché in fin dei conti quello ci resta, il sogno, e nessun processo telematico potrà mai sostituirlo.