Maria Rita: Non ho mai tentato la fortuna al gioco, ma alla schedina sono tanto legata, perché collego questo sottile foglietto alla mia fanciullezza e adolescenza. La Domenica era un rito, si pranzava a casa dei nonni materni, profumo del ragù, della carne arrosto, le nocelle facevano da cornice ai ricordi che il nonno aveva dei tempi della guerra e, dopo le paste, lui, il grande piccolo uomo, prendeva la sua radiolina, si spostava in un’altra stanza della casa, drizzava l’antenna, appiccicava l’orecchio all’apparecchio e così rimaneva per tutto il tempo delle partite. Lo sentivo commentare, agitarsi, farfugliare parole incomprensibili, perché anche lui, come milioni di persone, sognava di gridare: “ Ho fatto 13!”. Fare 13 rappresentava il sogno di una vita migliore, si “studiavano” i giornali sportivi tutta la settimana e la Domenica non restava altro che incrociare le dita. La schedina Sisal compie 70 anni, mio nonno quel 13 non lo ha mai realizzato, ma i ricordi meravigliosi hanno reso la mia famiglia ricchissima.
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