
In un’epoca in cui sembra che la modernità e l’innovazione la facciano da padrone in realtà è sottesa una forte nostalgia e un voler rivivere anni d’oro come gli ’80 e i ’90. D’oro perché le novità ci sembravano meraviglie, rispetto ad oggi, periodo in cui le modernità vengono seppellite dall’ovvietà. C’è chi ci crede ancora e vince. Come Cristina D’Avena. Dopo anni di sigle cantate e stracantate e milioni di dischi venduti, è riuscita con il nuovo progetto a raggiungere il primo posto della classifica FIMI, sbaragliando artisti di fama come Taylor Swift e Tiziano Ferro. Il suo nuovo lavoro, DUETS (duetti delle sue sigle con cantanti più o meno popolari), è balzato agli occhi e alle orecchie di tutti e non ha deluso come operazione nostalgia che strizza l’occhio alla rottura. Un’idea ben riuscita, un pretesto che ci fa ben comprendere come la gente abbia ancora voglia di semplicità in un mondo in cui l’esibizionismo facile e scontato soffocano le velleità della gente che invece ancora sogna.