
La società odierna è una società in continua evoluzione e crea delle basi per diversi miglioramenti attitudinali e comportamentali per molti giovani (sempre più svegli e persino “pronti” per affrontare le sfide della vita rispetto a prima), ma al contempo crea altrettante basi che peggiorano le convinzioni, i valori e le tendenze dei ragazzi. Una fra tutte è la tendenza dei giovani a dare eccessiva importanza all’aspetto fisico, pena la paura dell’emarginazione/esclusione sociale. Di base i ragazzi colpiti da questa “patologia” (chiamiamola così) sono convinti che l’aspetto fisico conti tantissimo e, in alcuni casi, questa convinzione crea una conseguente mancata accettazione di sé, a causa di difetti reali o (in alcuni casi) immaginari. L’esordio del problema avviene mediamente fra i 10 e i 20 anni, età molto delicata in quanto i soggetti sono psicologicamente più fragili rispetto agli adulti. Da che mondo è mondo, l’aspetto fisico ha sempre avuto la sua importanza: i brutti sono sempre stati in un modo o nell’altro emarginati o penalizzati, cosa che ha portato molti di loro a compensare un aspetto non gradevole valorizzando altre qualità, ottenendo anche grandi soddisfazioni nel lavoro e nella vita sociale. Oggi la convinzione è che l’unico modo per fare strada in ogni ambito (professionale, sentimentale ecc.) sia quello di essere “belli” esteriormente, dimenticando che la vera bellezza ce l’abbiamo dentro di noi!