
Vanessa: Non neghiamolo, siamo un popolo di comodoni! Vogliamo il piatto pronto, cucinato da altri. Mai, come in questo periodo, vedo l'italiano che perde contro se stesso. Lo vedo come un salice piangente, fermo nella terra, con le radici che non vogliono allungarsi, piegato su di sé e pronto alla decapitazione. Abbiamo attraversato momenti bui ma questa rassegnazione, mista ad ignoranza, mi fa imbestialire. Non siamo più capaci di alzare la testa, di far sentire la nostra voce, di urlare i nostri diritti. Vedo solo una frenesia nel parlare di calcio mercato e manca tutto il resto: la passione per il nostro Paese, l'orgoglio, il futuro. Cosa? Ci hanno tolto l'orgoglio, la passione ed il futuro? No, ce li siamo fatti rubare e siamo stati a guardare, seduti comodi sul nostro divano mentre qualcuno cucinava per noi. Risultato? Non ci piace la portata e ci lamentiamo, sempre rimanendo sdraiati tra i cuscini. Fino a quando non alzeremo il nostro lato B da quel comodo divano, difficilmente avremo un pasto che sia degno di esser ricordato. La cucina migliore è quella fatta da noi, con amore, passione ed un pizzico di sagacia. Il cambiamento avviene quando tutti mangiano un cibo avariato e prima o poi, arriverà anche a voi, cari comodoni. Quindi riprendiamoci l'orgoglio di essere italiani, non solo allo stadio, e andiamo a conquistare il futuro. Se poi, vi fanno male le gambe, fa caldo, avete mal di testa, oggi non potete perché avete la febbre, vi è morto il cane, dovete accompagnare vostro nonno dal medico, l'auto è dal meccanico..........................