
Jimmy: Pensare alla televisione oggigiorno fa solo ridere. Il detto “Non esistono più i programmi di una volta” mai fu più veritiero. La dipartita del regista Gianni Boncompagni è proprio il motivo che ha scaturito questa riflessione. Con lui se n’è andato un altro pezzo di storia del mondo dello spettacolo. Quest’ultimo anno pare sia stato davvero nefasto sotto questo punto di vista. In questi giorni filmati su filmati si sono susseguiti velocemente e sono stati il pretesto per ricordare tempi che non torneranno più. La TV fatta con poco, a volte addirittura insulsa, ma così attraente e “sfornapersonaggi” che sono durati nel tempo. Quasi 30 anni fa una quindicenne con lo zainetto dominava i pomeriggi di Italia 1 conducendo una trasmissione che è ancora ricordata come un fenomeno. Adesso i pomeriggi televisivi sono pieni di false dichiarazione d’amore, scene al limite del grottesco e “pseudo giornaliste” che tirano su e giù la maschera da adorazione mistica con una ragguardevole maestria. Sapete cosa vi dico? Fiero di essere cresciuto in un’epoca in cui la musica e la televisione avevano il loro perché e ti suscitavano emozioni vere. Non le cambierei per nulla al mondo con il vuoto di adesso, perché di vuoto si parla. E’ cambiato il sistema televisivo? D’accordo, ma questo non vuole dire che la gente sia diventata più stupida e meno ricettiva. Le sensazioni restano le stesse, anche a distanza di anni. E lo dimostrano anche le repliche di diversi programmi datati in onda su canali satellitari. Ascolti alti…allora perché non provare a chiedere di far provare sensazioni simili anche a chi la TV la guarda adesso? Utopia…utopia…utopia…