
La Primavera arriva e i fiori sbocciano, i campi si colorano, la luce cambia, tutto prende vita, tutto rinasce: e tu? Come ti senti? Pensaci…intanto, proseguo. Sembrano regali della Natura, ma in realtà questi cambiamenti sono frutto di una faticosa conquista. Ho letto un articolo che parla di uno studio interessante inerente a quanto scritto sopra. Un team di biologi ha studiato il meccanismo che permette ad un fiore di sbocciare ed aprire i suoi petali. Un evento simbolo della felicità della primavera tutt’altro che banale. Quello che i ricercatori hanno scoperto, riprendendo minuto per minuto a rallentatore un bocciolo di Lilium, è che la spinta del bocciolo ad aprirsi non proviene dall’asse centrale, come sarebbe intuitivo pensare, ma dai margini dei petali: il fiore, in altre parole, sboccerebbe a causa di uno “stress” interno provocato dal crescere dei petali che lo costringerebbe infine ad aprirsi. Un po’ quello che avviene nel processo del parto. Anche per l’essere umano, spesso, tutto è frutto di un duro lavoro, non a caso la parola “frutto”. La Natura ci insegna che ci sono dei tempi e dei processi da rispettare, dei meccanismi di adattamento che spesso ci spaventano perché non li comprendiamo, almeno non subito. In questo periodo qualcuno si aspetta di essere felice, ma poi si sente in crisi, strano, pieno di malesseri ( es: allergie ). Qualcuno pensa che a primavera bisogna essere felici a tutti i costi: colpa del marketing? Ascoltiamoci e abbracciamo la sfida del cambiamento: ad ognuno di noi spetta una bella stagione, magari non la primavera. Ti lascio con una citazione: ““La felicità è una cosa nella quale ci si deve esercitare, come il violino” John Lubbock