
"Banale e insulsa" (dicono tanti) la canzone che vince Sanremo 2018 e la mia riflessione è: "vero...come dargli torto oltretutto Moro mi pare avesse vinto un Sanremo (giovani?) con una canzone dal testo altrettanto banale ed insulso).
Poi...però pian piano risale la memoria storica e le esperienze personali di Sanremo ed è esattamente in quel momento che in virtù di ciò non posso non prendere coscienza della “Grandezza di Sanremo”.
Sanremo è quel "Festival della canzone italiana" che nel mentre relegava tra gli ultimi posti Vasco Rossi, faceva vincere Tiziana Rivale con una classica "Sarà quel che sarà"...che non è "stato niente" giacché la sua carriera è cominciata e finita lì mentre quella di Vasco è diventata ed è quella che tutti conosciamo. La lista si può oltremodo allungare con un "certo" Zucchero che in una delle sue apparizioni Sanremesi è penultimo (dopo Vasco Rossi) e diventa uno che vende poi nella sua carriera oltre 60 milioni di dischi.
Posso continuare con esempi anche contrari, ricordo un attore? di fotoromanzi (Stefano Sani) che vince Sanremo e ben presto finisce anche di fare l'attore, così come ricordo, andando indietro nel tempo, un Luigi Tenco che vende più dischi dopo Sanremo di quanti ne avrebbe venduto grazie a Sanremo...se solo lo avesse intuito oggi godremmo ancora delle sue canzoni.
Potrei continuare con un'infinità di esempi ma non voglio annoiare nessuno, la grandezza di Sanremo è tutto ciò e con gli anni, se ti distacchi dalla "puzza sotto il naso" dell'intellettuale musicale (spesso ho pensato di esserlo anch'io e per precisare di certo non mi riferisco a Rocco) lo comprendi meglio e te ne distacchi ad un punto tale da apprezzarne addirittura la sua esistenza ed utilità.
Sanremo è quello che è:
"un semplice spaccato del nostro essere italiani, criticoni e contradittori del nostro stesso essere!!!"
Un abbraccio