
Un cellulare ci ucciderà ma, forse, lo ha già fatto. E non mi riferisco agli adulti e nemmeno alla nuova generazione (ormai assuefatta) ma ai bambini. Loro, che dovrebbero essere la gioia più grande e la leggerezza della vita, ogni giorno trovano un potente anestetico nello smartphone dei genitori. Al parco, bimbo di due anni che piange perché non vuole andar via. La mamma, pur di non sentirlo, estrae dalla sua borsa il magico aggeggio, entra su youtube e piazza il video davanti agli occhi del suo bimbo che, smette di piangere. Vanno via... Al ristorante, bambino che non vuol mangiare perché forse non gradisce il piatto, oppure è sazio o forse richiama l'attenzione degli adulti. Padre estrae dal taschino il cellulare, apre youtube e lo piazza davanti al piatto, appoggiato al bicchiere. Il bimbo mangia senza capire quale sia il gusto del cibo. Potrei continuare ma non lo farò perché vorrei che anche voi, vi guardaste in giro ed iniziaste a dissentire su questo "anestetizzare le emozioni". Lo si fa quando un bimbo piange, quando si arrabbia, quando si annoia o pur di non sentirlo. Quale insegnamento? Solo una grande indifferenza verso i sentimenti e questo, in un mondo sempre più cattivo, non va bene.