
Bene, bene, come ci siamo arrivati all’ultima settimana del 2022? Tristi e nostalgici? Arrabbiati e rassegnati o speranzosi e determinati oltre ogni misura? Personalmente, non mi sono neanche accorta di essere arrivata alle festività e agli ultimi giorni dell’anno: certo, gli addobbi, dal mese di Novembre, in ogni dove, non sono invisibili, il punto è che non me ne sono accorta dentro…è come se questi ultimi 3 anni “nefasti” avessero scardinato qualcosa di più nel profondo. Pare che questa sensazione di tristezza accennata sia piuttosto diffusa in tutta la EU, in tutte le classi sociali e presente nelle varie fasce d’età. Del resto, è difficile immaginare come potrebbe lasciare chiunque indifferente una serie continua di eventi negativi. La speranza credo sia la stessa per tutti: che il nuovo anno sia migliore, l’inizio di una “nuova era”, l’inizio della fine dei macroproblemi che inevitabilmente si riflettono sul nostro “microcosmo”. È tempo di tirare le somme. Il bilancio di fine anno, ormai, è una “festa comandata”, inutile sottrarsi, insabbiando la testa: tiriamola fuori e guardiamo in faccia la realtà, affrontiamola con coraggio, prendiamo appunti, “buttiamo” ciò che non serve, teniamo ciò che funziona, cambiamo ciò che va cambiato, non alimentiamo il lamento, nutriamo le soluzioni, non pretendiamo l’assoluto controllo delle cose e delle persone, impariamo a scegliere bene chi metterci al fianco come “fidi aiutanti”…l’elenco potrebbe andare ancora avanti, magari, finitelo voi in base al vostro personale vissuto. Vi auguro la pace nella testa e nel cuore, la calma necessaria per restare in salute e vivere pienamente la vostra vita in questo nuovo anno. Buon 2023.