
Un detto popolare recita: “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi!”
Siamo in coda alle festività Pasquali, un altro pretesto che abbiamo avuto per mangiare "come se non ci fosse un domani", per poi pentircene dopo qualche giorno! Uova di cioccolata, pastiera, colomba, "scarcelle" e ovviamente la “brace accesa” immancabile protagonista a "Pasquetta". Insomma, siamo ciclici: stesse dinamiche per ogni festività, ma forse è giusto che sia così perché il cibo (da sempre) ha un effetto terapeutico per l’anima. E mi sa che un po’ tutti ne abbiamo bisogno in un periodo che continua ad essere “assurdo”.
Ebbene, in questa Pasqua “particolare”, vorrei rivolgere un pensiero a tutte quelle persone che hanno perso una casa, i propri affetti e che continuano a lottare per la libertà del proprio territorio.
Patrizia