
L’ultima frontiera del viaggio è la vacanza solitaria. Una scelta che sembra non appartenere più solo a pochi spiriti liberi e ai giramondo alla ricerca di sé e di nuove esperienze. Quella che fino a poco tempo fa sembrava agli occhi dei più un’idea bizzarra e poco allettante, adesso fa tendenza. E uno studio ne conferma i benefici. “L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi” diceva Proust. E il viaggiatore solitario lo sa bene. Esplorare nuovi posti da soli è il modo migliore per conoscere un luogo, un popolo, un continente.
Viaggiare da soli fortifica l’autostima e la capacità di apprendimento, i pensieri diventano più flessibili e la mente più libera. Con questo spirito tanti giovani e non solo si sono messi in viaggio da una parte e dall’altra del mondo, e molti hanno anche voluto condividere la propria esperienza on line.
La ricerca, pubblicata dalla rivista “International Journal of Travel and Tourism Research”, è stata condotta su un campione di 24 partecipanti appena tornati da una vacanza solitaria durata, in media, nove giorni. La maggior parte delle persone intervistate ha scelto di viaggiare senza alcun familiare né amico o compagno, e tutti, al ritorno, si sono detti soddisfatti.
Seguire i propri ritmi senza doversi adattare a quelli dell’altro, riscoprire una nuova sensazione di libertà, godersi il pieno relax senza l’ansia di dover pianificare uno spostamento di gruppo, aprirsi a nuove esperienze, conoscere nuove persone e scegliere da soli cosa fare e cosa non fare. Questi i vantaggi elencati dai viaggiatori solitari. Ognuno ne ha uno e per tutti l'importante è il viaggio, non la meta.