
Maria Rita: Perché diciamo tante parolacce? Perché la parolaccia è liberatoria, aiuta a sopportare il dolore, come ha decretato una ricerca di Richard Stephens, docente di Psicologia alla Keele University. Le usiamo come fossero spade, ci servono per difenderci, per risultare simpatici, non ci preoccupiamo più dove, quando e alla presenza di chi le usiamo. Certo, tra i propri amici, in casa propria ognuno si esprime come vuole, ma la parolaccia ormai è ovunque. Io rispetto chi sceglie ancora un linguaggio pulito, rispetto chi non si adegua ad un mondo volgare che ormai imperversa in tv, su internet e in radio (da Rovazzi passando per l’ultima canzone di Ligabue, arrivando ai rapper che fanno del turpiloquio una forma poetica). Per fortuna c’è chi ancora riesce a distinguersi e c’è chi riesce a dire delle cose importanti senza infilarci ogni tre per due una parolaccia. Adriano Zamperini, docente di Psicologia della Violenza all’Università di Padova è convinto che presto torneremo a essere uomini e donne “di parola”. Aspetterò fiduciosa.
Maria Rita