
Era un Martedì come tanti. Ognuno preso dalla sua vita, dalle mille cose da fare in una sola giornata. Molti prendevano il treno, “perché il treno è sicuro”, e si andava a lavoro, all’università etc. Questo accadeva sia ad Andria verso Bari, che a Corato verso Barletta. Poco dopo le 11 del mattino, al km 51 della tratta Bari-Barletta due treni si scontrarono. Una tragedia tra le più gravi. Subito si mise in moto la macchina dei soccorsi che vide intervenire soccorritori da tutta Italia che, oltre a scavare nelle lamiere, montarono un ospedale da campo per i primi soccorsi ai sopravvissuti. Per più di 32 ore si lavorò, anche a mani nude, per un bilancio purtroppo crudele e tragico, 23 morti e 57 feriti. Sono trascorsi 5 anni, tra lentezze che riguardano la giustizia e ricostruzione. Mi viene in mente la disgrazia del Ponte Morandi, ricostruito in pochi mesi e noi qui, che ancora siamo bloccati. Perché continuano queste distinzioni tra nord e sud?
Il 12 Luglio del 2016 fu un giorno terribile, non si può tornare indietro, non si può cancellare quello che è successo...ma i morti si rispettano anche facendo TUTTO, TUTTO quello che è possibile per far si che disastri del genere non si verifichino mai più.