
Quanto parliamo e quanto scriviamo? Tanto. Quante volte pesiamo le parole che usiamo? Poche. Come mai ci sentiamo autorizzati a dire la nostra anche quando ignoriamo l’origine degli eventi, delle situazioni, delle storie, delle tragedie, delle notizie anche più leggere? Tutto mi riconduce, ahime! ai social. Non abbiamo una persona da guardare negli occhi e il senso della vergogna, molto spesso, viene a mancare. Vergogna…quel profondo e amaro turbamento interiore che ci assale quando ci rendiamo conto di aver agito o parlato in maniera disonorevole. Manca. Manca perché non riusciamo più ad immedesimarci, a considerare che quella persona potremmo essere noi. Fateci caso, anche i più piccoli, così svegli e attenti a recepire quello che hanno intorno, si comportano come noi adulti. Facciamolo per loro, ricordiamoci che uno dei compiti di noi grandi è dare il buon esempio.
Parliamo e scriviamo di meno, “impicciamoci” delle cose nostre e preoccupiamoci degli altri solo se siamo disposti a fare del bene. Dovrebbe essere un bel vivere.