
Sono minimo tre le settimane di isolamento che tocca fare se, malauguratamente, un congiunto prende il Covid 19. Tre settimane in cui le compagne quotidiane diventano parole come PAURA, PREOCCUPAZIONE, SPERANZA… IGIENIZZARE, CUCINARE, LAVARE, STIRARE… IGIENIZZARE, CORAGGIO, SCONFORTO…IGIENIZZARE l’ho già scritto?
Tre settimane senza la libertà e le telefonate, le videochiamate non ripagano di quello di cui effettivamente avresti bisogno, un abbraccio…e una fatina.
Fai fatica a ricordare com’era la tua vita prima e conti le ore che ti separano da quel sospiro di sollievo che tirerai quando, primo, realizzerai che tutto, per fortuna, è andato bene, due…devo trovare la fatina.
Quando si vivono periodi difficili vorresti tanto che il mondo si fermasse, ma si ferma solo il tuo e la forza di andare avanti, anche se pensi che non ce la farai, arriva. E’ lì, alla fine delle tre settimane, perché, tornando in te, ti dici che è andata bene, che tanti sono quelli che per mesi hanno solo notizie dei loro congiunti, ricoverati in ospedale, invece il tuo era solo chiuso in una stanza della stessa casa, distanti sì, ma tanto vicini da sentire il suo respiro e il battito del suo cuore.